CREA - Centro di Ricerca E Ambulatori è un progetto di ricerca scientifica e di evoluzione scientifico - culturale per la Fondazione San Sebastiano della Misericordia di Firenze.
Il Working Group dell'Associazione Mondiale di Psichiatria sui Disturbi dello Spettro Autistico sta lavorando ad un programma specifico di azione per il triennio 2021-2023, volto ad affrontare le carenze nelle competenze per l'identificazione e la diagnosi dei problemi di salute mentale, nella consapevolezza, nella pianificazione e nell’erogazione di servizi, ma anche nella formazione per psichiatri e per altri professionisti della salute mentale a tutti i livelli del sistema di istruzione in ambito clinico.
Si è svolto a Pisa l’8 e il 9 luglio scorso il Convegno organizzato e promosso dall’Associazione per l’Utilizzo delle Conoscenze Neuroscientifiche a fini Sociali.
Dal 5 al 7 luglio si è svolto a Milano il congresso nazionale della SIDiN, incentrato quest’anno sulla coniugazione tra un approccio valoriale e una metodologia d’intervento evidence-based. Grande enfasi è stata posta sull’organizzazione dei servizi per le persone con Disturbi del Neurosviluppo (DNS) allineata con il modello di Qualità di Vita.
La letteratura sui tassi di prevalenza dei disturbi alimentari nelle persone con disabilità intellettiva è piuttosto scarsa e indica un'ampia variabilità, compresa fra l'1 e il 42%.
Per il giorno 8 novembre 2018 SIDiN, Società Italiana per i Disturbi del Neurosviluppo (Disturbi dello Sviluppo Intellettivo e dello Spettro Autistico), ha organizzato una giornata di studio sul tema de “le psicopatologie nei disturbi del Neurosviluppo: dalla diagnosi differenziale al trattamento integrato”, includente una sessione plenaria e 2 corsi paralleli.
Il CREA riceve il premio "2017 Highly Commended Award" dalla rivista scientifica Advances in Mental Health and Intellectual Disability (Progressi nella Salute Mentale della Disabilità Intellettiva), per un articolo sulla relazione fra disturbi psichiatrici e funzionamento adattivo.
I neuroni fusiformi (spindle) o di von Economo sono stati recentemente identificati come i neuroni più associabili alle funzioni cognitive superiori e alla cognitività sociale. Ma cosa è stato rilevato dai ricercatori dell'ultimo decennio sulla loro relazione con i disturbi del neurosviluppo?
Otto persone con autismo su dieci presentano problemi motori. Il CREA ha passato in rassegna la letteratura scientifica sulla relazione fra questi problemi e i sintomi base dell'autismo.
La persona con autismo presenta una vulnerabilità ai disturbi psichiatrici significativamente superiore a quella della popolazione generale. Ma quanto superiore? E a quali disturbi in particolare?
Si approssima l'inizio del X congresso nazionale della Società Italiana per i Disturbi del Neurosviluppo, che si terrà a Parma dal 19 al 21 aprile c.a. Le iscrizioni sono ancora aperte, con un costo estremamente accessibile e ulteriori facilitazioni per studenti e gruppi.
A 10 anni di distanza dal DM-ID, esce il nuovo adattamento del DSM (DSM-5) per le persone con disabilità intellettiva o disturbo dello spettro autistico a basso funzionamento.
Un gruppo di ricercatori americani delle Università del Wisconsin e dell’Indiana ha recentemente ipotizzato che la genesi dell’autismo, della disabilità intellettiva e di altri disturbi del neurosviluppo potrebbe essere legata ad alterazioni della proteina precursore del beta-amiloide, conosciuta finora solo per le sue implicazioni nella patogenesi della demenza di Alzheimer.
Nei disturbi dello spettro autistico in età adulta la compresenza di disturbi psichiatrici è stata poco considerata dalla ricerca. Alcuni studi recenti forniscono dati epidemiologici interessanti, ma più che coprire le lacune precedenti sembrano individuarne delle nuove.
Un recente studio dell’Università di Ghent conferma che i bambini nati con una nascita pretermine di alto grado hanno un rischio elevato di sviluppare un disturbo dello spettro autistico.
La sintomatologia dell’ansia nelle persone con disabilità intellettiva è spesso atipica, cioè diversa da quella espressa dalla maggior parte delle persone della popolazione generale. Soprattutto i sintomi che si riferiscono al vissuto soggettivo si manifestano prevalentemente come cambiamenti dei comportamenti di base o dei comportamenti abitualmente associati al benessere individuale.
Nella prima giornata dell'imminente congresso nazionale della Società Italiana per i Disturbi del Neurosviluppo (Disturbi dello Sviluppo Intellettivo e Spettro Autistico) verranno condotti in parallelo 4 interessanti corsi ECM. Nell'articolo vengono riportati i dettagli e i collegamenti all'iscrizione.
Recentemente alcuni clinici e ricercatori hanno sostenuto un chiaro aumento del rischio di disturbi dello spettro autistico nei bambini nati da madri che hanno utilizzato farmaci antidepressivi in gravidanza. Una mappatura sistematica della letteratura scientifica sull’argomento condotta dal CREA indica che tale rapporto causale non è affatto supportato da chiare evidenze.
Il modello corrente d'intelligenza sembra avere un’utilità limitata nel definire il funzionamento delle persone con disturbi dello sviluppo intellettivo e nel misurare la variabilità delle capacità adattive. Una neurocaratterizzazione basata sulle funzioni cognitive specifiche, potrebbe risultare molto più efficace per l'assessment e per tutti i percorsi educativi, clinici, ri-abilitativi e inclusivi.
Tra gli antipsicotici di nuova generazione aripiprazolo ha ricevuto l’approvazione della FDA per il trattamento dell’irritabilità in pazienti pediatrici affetti da autismo, ma solo negli USA. Recentemente un gruppo di ricercatori inglesi ha pubblicato una revisione sistematica della letteratura in merito all’utilizzo di questa molecola per la gestione dei comportamenti problema nelle persone con qualunque disturbo dello spettro autistico e/o disturbo dello sviluppo intellettivo.
Parlare dei vaccini come causa dell'autismo senza far riferimento a una rigorosa metodologia scientifica è inutile e potenzialmente dannoso. Per chi lavora nella ricerca medica ciò è così scontato da far pensare che quando avviene non possa che essere strumentale al raggiungimento di un fine diverso dal progresso della conoscenza.
I risultati di un recentissimo studio dell’University College di Londra hanno confermato un alto rischio di malattia di Alzheimer precoce nelle persone con disturbi dello sviluppo intellettivo e indicato importanti novità sull’età più colpita e la differenza di genere.
Recentemente è stata ipotizzata una possibile associazione fra depressione gestazionale, uso di farmaci antidepressivi in gravidanza e rischio di sviluppo di un disturbo dello spettro autistico nel nascituro. Quali conferme dalla ricerca?
Dalla depressione all'autismo, i disturbi psichiatrici sembrano avere basi genetiche comuni rispetto al funzionamento dei canali neuronali per il calcio.
Il sistema nervoso autonomo sembra sempre più in grado di rivelare precocemente le nostre caratteristiche e le nostre vulnerabilità psichiche: il riflesso pupillare alla luce e la secrezione di alfa-amilasi nella saliva sono stati recentemente indicati dei potenziali indicatori di disturbo autistico già dal ventesimo mese di vita.
Nelle persone con disabilità intellettiva i disturbi del sonno sono molto frequenti. Con quali fattori viene spiegata quest'alta prevalenza? Si tratta di un epifenomeno di disturbi psichiatrici più ampi?
I risultati di recenti ricerche hanno permesso una migliore comprensione di alcuni dei meccanismi neurotrasmettitoriali che regolano i comportamenti sociali. Gli stessi dati rivelano importanti legami con le basi molecolari dei disturbi dello spettro autistico.
Riprende la rubrica CREA sugli strumenti per la valutazione dei disturbi psichici nelle persone con disturbi dello sviluppo intellettivo e relazionale: è la volta della 'Learning Disability version of the Cardinal Needs Schedule'.
I figli di donne affette da schizofrenia, disturbo bipolare o depressione maggiore sono risultati tre volte più a rischio di sviluppare disabilità intellettiva rispetto ai nati da madri senza storia di disturbo psichiatrico.
Alcune indagini epidemiologiche indicano che il fumo di sigaretta è un problema frequente nelle persone con disabilità intellettiva. Può contribuire alla comparsa di disturbi psichiatrici e ne limita significativamente i trattamenti farmacologici.
L'evoluzione delle conoscenze neuroscientifiche sembra indicare un'area patogenetica comune per la disabilità intellettiva, l'autismo e la schizofrenia. Per tutti vulnerabilità genetica ed interazione gene-ambiente potrebbero giocare un ruolo determinante nella formazione dei circuiti per la memoria e per le altre funzioni cognitive di base.
Dopo aver ospitato il terzo incontro del gruppo di lavoro internazionale dell'Organizzazione Mondiale di Sanità sulla produzione del capitolo sulla disabilità intellettiva dell'undicesima edizione del sistema di classificazione internazionale delle malattie (ICD-11), l'IRCCS Oasi di Troina ha presentato, in anteprima nazionale, l’edizione italiana dell’Atlas per la Disabilità Intellettiva.
per il pdf del programma ufficiale cliccare sul link
La Cooperativa Sociale Idea Prisma '82 in collaborazione con il Dipartimento Interaziendale di Neuropsichiatria per l'Età Evolutiva di Matera e MUSIS (Museo della Scienza e dell’Informazione Scientifica a Roma) organizza un convegno sulla centralità della personalizzazione nel mondo della riabilitazione e della ricerca per la disabilità intellettiva.
Per scaricare il pdf del depliant, clicca sul link di questo riquadro.
Uno studio appena pubblicato sulla rivista Science sembra confermare che una risonanza magnetica funzionale di soli 5 minuti, abbinata ad un apposito sistema di computazione, può essere in grado di valutare se il cervello sta seguendo o meno un corretto sviluppo e predire la comparsa di disturbi cognitivi e neuro-psichiatrici.
A fronte di alcuni vantaggi etiologici, la recente evoluzione cultural-scientifica dei Disturbi dello Spettro Autistico (DSA) ha generato un rischio crescente di iperinclusività con una proporzionata perdita della sensibilità diagnostica differenziale. Rispetto a ciò un'attenzione particolare deve essere rivolta all'ambito delle psicosi, dei disturbi specifici dell'apprendimento ma soprattutto della Disabilità Intellettiva (DI).
Le persone con Disabilità Intellettiva hanno esperienze di vita e di transizione, da una fase della vita ad un'altra, sostanzialmente diverse, in numero e qualità, da quelle della popolazione generale. Sono più soggette ad eventi negativi, soprattutto perdite, rifiuti e trasferimenti.
In alcune Regioni d'Italia i servizi soci-sanitari per le persone con Disabilità Intellettiva (DI) o Disturbi dello Spettro Autistico (DSA) stentano a sperimentare modi nuovi di lavorare e crescere “in rete”. Lo sviluppo di un sistema di integrazione, multi-disciplinare e riferito alle varie fasi della vita, rappresenterebbe invece una straordinaria opportunità di sviluppo della capacità di soddisfazione dei diversi bisogni di un'utenza estremamente eterogenea.
La comprensione del modo con cui i processi cognitivi come l'apprendimento, la memoria, la decisionalità o l'ideazione vengono codificati nel genoma è uno dei problemi centrali della moderna biologia. L'identificazione di set di geni che sottendono i disturbi mentali e le disabilità intellettive sembra rappresentare una delle tappe principali verso questo traguardo.
Come quelli psichiatrici, anche i disturbi organici (o somatici) sono più frequenti nelle persone con Disabilità Intellettiva che nella popolazione generale.
Il presente contributo sintetizza le possibili cause di questa alta prevalenza e dettaglia i problemi di salute fisica che la letteratura individua come più frequenti.