CREA - Centro di Ricerca E Ambulatori è un progetto di ricerca scientifica e di evoluzione scientifico - culturale per la Fondazione San Sebastiano della Misericordia di Firenze.
Aggiornamento 1.6 del documento promosso e coordinato da CREA e SIDiN (Società Italiana per i Disturbi del Neurosviluppo) volto ad offrire alle persone con disabilità intellettiva, disturbo dello spettro autistico a basso funzionamento e alle loro famiglie una serie di consigli pratici per far fronte ai fattori di distress legati all’epidemia COVID-19 e alle norme igieniche e disposizioni governative per contenerla.
Aggiornamento 1.5 del documento promosso e coordinato da CREA e SIDiN (Società Italiana per i Disturbi del Neurosviluppo) volto ad offrire alle persone con disabilità intellettiva, disturbo dello spettro autistico a basso funzionamento e alle loro famiglie una serie di consigli pratici per far fronte ai fattori di distress legati all’epidemia COVID-19 e alle norme igieniche e disposizioni governative per contenerla.
Alcuni comportamenti-problema sono stati identificati come sintomi, o gruppi di sintomi, specifici di alcuni disturbi psichiatrici, prendendo il nome di “equivalenti comportamentali”. Altri studi non hanno rilevato alcuna evidenza riguardo a questa equivalenza, inducendo una parte della comunità scientifica a interpretarli come espressione di stress emotivo aspecifico. Un recente studio spagnolo aggiunge nuovi dati alla riflessione.
Tra gli antipsicotici di nuova generazione aripiprazolo ha ricevuto l’approvazione della FDA per il trattamento dell’irritabilità in pazienti pediatrici affetti da autismo, ma solo negli USA. Recentemente un gruppo di ricercatori inglesi ha pubblicato una revisione sistematica della letteratura in merito all’utilizzo di questa molecola per la gestione dei comportamenti problema nelle persone con qualunque disturbo dello spettro autistico e/o disturbo dello sviluppo intellettivo.
Nelle persone con disturbi dello sviluppo intellettivo anche il dolore si esprime spesso in modo peculiare e presenta fattori di rischio specifici. Negli ultimi anni la ricerca sta portando contributi significativi.
I risultati di un recente studio condotto dal dottor Tsiouris e dai suoi collaboratori dell'Institute for Basic Research in Developmental Disabilities di New York fanno luce sulla complessa relazione fra disturbi psichiatrici e aggressività nella persona con disabilità intellettiva.
È stato questo il titolo del congresso che si è svolto mercoledì 13 aprile presso l’università di Udine. Nel corso dell’incontro sono stati presentati i risultati di un progetto di ricerca nazionale volto a sviluppare un sistema di valutazione informatizzato del decadimento cognitivo e degli stili di vita delle persone in età avanzata con disturbi dello sviluppo intellettivo.
Nonostante la terapia farmacologica non debba essere considerata l’intervento di prima scelta, il 14-30% delle persone con disturbi dello sviluppo intellettivo riceve psicofarmaci per la gestione di comportamenti problema. Vengono utilizzate molte classi diverse, tra cui gli stabilizzatori dell’umore. Alcuni ricercatori dell'Università di Birmingham hanno effettuato una revisione della letteratura internazionale sull'efficacia di quest'ultimi.